Miro Tasso, Le mutazioni dei cognomi nella provincia di Trieste durante il fascismo, Rivista Italiana di Onomastica, 20: 57-66, 2014. Un altro prete sloveno, tale Raunik, tenne una concione in cui sosteneva, del tutto falsamente, che i più antichi abitatori dell’Istria erano slavi, mentre in realtà costoro vi giunsero soltanto nel VII secolo dopo Cristo. Contenuto trovato all'interno – Pagina 58... che andavano dalla sparizione di nostri connazionali nelle foibe all'occupazione di Trieste ( 1945 ) , alla cacciata degli italiani , alla slavizzazione dell'istruzione , dei cognomi e dei toponimi nelle zone amministrate 58. Basti dire che il più antico documento «vetero-slavo» dell’Istria, il «Razvod Istarski». Lacko, I Concili di Spalato e la liturgia slava, in A. Matanić (a cura di),Vita religiosa, morale e sociale ed i concili di Split (Spalato) dei sec. Nel caso dell’area croata, che parzialmente interessò anche la Venezia Giulia, è il fenomeno detto del glagolitismo, che però interessò solo in misura assai limitata i territori giulio-veneti. Cognomi italiani come Cosulich (i cognomi terminanti in "ch" erano tipici delle popolazioni dalmate di lingua italiana) furono slavizzati in Kozulĭc, il pallanuotista Curtini diventò Kurtini, e così via. L'Arena di Pola Unione Italiana Italiani di Montenegro . Peccato che i cognomi germanizzati (italiani e ladini) e slavizzati prima delle guerre non siamo mai stati riportati nella forma veneto-italiana. Meglio una persecuzione aperta che il cesaropapismo e la tutela dello stato che vuole esercitare sulla Chiesa”. Ein verfrühtes Konzeptzur politischen Neugestaltung Mitteleuropas”, Wien 1996]. In un secondo momento quei cognomi, trattati da impiegati pure slavi, diventavano senz'altro Marinich, Fabbrich, Laurich, Michelich. Si sarebbe dovuto quindi trovare un, Questi nazionalisti speravano di poter realizzare i propri progetti di riforma statale in senso trialistico ricorrendo all’alleanza di settori dell’, L’austroslavismo incontrò la simpatia ed il sostegno di settori consistenti della classe dirigente austriaca e fu sostenuto da personaggi cruciali del nazionalismo slavo, che erano, particolare sintomatico,tutti ecclesiastici: J. J. Strossmayer, vescovo di Dakovo; J. Dobrila, vescovo di Parenzo e di Pola; Janez Evangelist Krek, sacerdote, professore di teologia al seminario di Lubiana, leader ed ideologo spicco del, Il capitolo cattedrale di Trieste fu slavizzato anch’esso,poiché ogni  volta che un seggio restava vacante veniva ad essere nominato uno slavo, abitualmente neppure triestino. La cifra di 20.000 cognomi italiani slavizzati, segnalata da entrambi, deve quindi essere riferita ad aree per lo più differenti e risultare pertanto inferiore al totale delle sole regioni dell'Istria e del Carnaro. | by / mercoledì, 10 febbraio 2021 / Published in Senza categoria . Gli elenchi prodotti poggiavano sulla teoria "che tutti o gran parte dei cognomi negli ex territori asburgici avevano origini italiane ed erano stati germanizzati o slavizzati nell'Ottocento da parroci tedeschi o slavi"15. Accadde così che nel 1891 su 14 canonici, che fra effettivi ed onorari costituivano il capitolo della cattedrale di S. Giusto, uno solo, un semplice canonico onorario, fosse italiano, mentre gli altri tredici erano tutti slavi, fra cui otto originari della Carniola: questo malgrado la città tergestina fosse a schiacciante maggioranza italiana, come dimostravano gli stessi censimenti austriaci. Tele Capodistria - Radio Capodistria - notizie - Tv Svizzera.it. Questamissiva, inequivocabile forma di propaganda a favore del nazionalismo panslavista, era stata scritta e firmata da un alto funzionario imperiale e trasmessa ad una serie di parroci dell’Istria: «Almolto Reverendo Signor Parroco di Sovignacco. Da tanto Marino Bonifacio, piranese di nascita e triestino d'adozione, ne analizza origini, provenienze, trasformazioni, coprendo un arco geografico che va dall'Istria alla Venezia Giulia. Fleischman ha chiuso con il passato. Contenuto trovato all'interno – Pagina 183Per i cognomi slavi vedi i copiosi elenchi del Tomasin ( op . cit . a pag . 181 ) . Numerosi sono poi fra gli Slavi i cognomi italiani ; molti di questi coll ' andar del tempo vennero risibilmente slavizzati : Bartolich , Benedettich ... I movimenti nazionalisti slavi in Slovenia e Croazia potevano infatti contare su finanziamenti provenienti anche da regioni molto lontane d itutto l’impero asburgico e persino dalla Russia stessa ed anche ecclesiastici teoricamente cattolici anteponevano l’appartenenza nazionale alla fede professata. La onoravano esteriormente, ma ne tentavano di incepparne l’attività; s’atteggiavano a suoi tutori, ma la vollero tenere incatenata e aggiogata al carro dello stato. Egli, che all’epoca era commissario imperial-regio, impose il ripristino della grafia originari, al che i nazionalisti Croati risposero  facendo ricorso al governo centrale viennese. Da tanto Marino Bonifacio, piranese di nascita e triestino d'adozione, ne analizza origini, provenienze, trasformazioni, coprendo un arco geografico che va dall'Istria alla Venezia Giulia. Intorno al 1926, infatti, il governo nazionale emanò una disposizione in base alla quale era dato di poter ridurre o cambiare il cognome in forma italiana con particolare riguardo ai cognomi già italiani e slavizzati o in altra maniera modificati. Nell'Italia unita, la legge istitutiva dello stato civile (novembre 1865) impose il possesso di un cognome. Nel 1927 il regime fascista varò un decreto per l'italianizzazione dei cognomi della provincia di Trieste che si riteneva fossero stati "slavizzati" e per quelli di matrice straniera; i provvedimenti di restituzione e riduzione e il ritardo con il quale lo Stato . particolare riguardo ai cognomi già italiani e slavizzati o in altra maniera modificati. Fonte: Storia In Rete. Anche per questo, furono molti i sacerdoti uccisi od imprigionati durante la repressione di Radetzky. ORIGINI STORICHE DI QUINDICI CASATI ISTRIANI E DEI LORO RAMI SLAVIZZATI E ITALIANIZZATI MARINO BONIFACIO CDU 81'373.2 (497.4/.5-3Istria) Trieste Saggio scientifico originale Dicembre 2011 Riassunto: L'autore tratta di quindici cognomi istriani originari, diversificatisi poi anche con slavizzazioni e italianizzazioni: Agolanti derivato dal nome di origine francese Agolan- Pinguente li 24Settenbre 1848 Fodransperg i. r. Comm.». Numero di cognomi "restituiti" in forma italiana durante il fascismo nei comuni del Monfalconese analizzati nel presente scritto. Diversi cognomi italiani saranno in seguito slavizzati nella Jugoslavia di Tito. 0. Si tratta di una varietà straordinaria, che non ha paragoni in Europa, dovuta alla frantumazione linguistica dell'Italia e al ritardo dei processi di standardizzazione per via della tarda e lenta diffusione della lingua nazionale. Contenuto trovato all'interno – Pagina 283l'attribuzione di origini italiane ai cognomi ; persino in una sentenza del 1932 del Consiglio di Stato si ... che tutti i cognomi erano stati nel passato completamente italiani , ma che erano stati slavizzati nell'ultimo mezzo secolo ... Contenuto trovato all'interno – Pagina 816Appena verso il 1850 incomincia la slavizzazione dei registri , degli archivi , dei casati . A Piuma , ora frazione di Gorizia , i cognomi italiani diventano slavi nel 1895 , con la venuta di un nuovo parroco . L’impero aveva interesse a diffondere la liturgia cattolica in lingua slava come strumento di slavizzazione anche in campo religioso e grazie alla sua stretta e tradizionale amicizia con il Vaticano, acuita dalla “questione romana”, esercitò pressioni presso i pontefici per consentire la reintroduzione di una forma liturgica estinta dall’inizio del secolo XVIII e che aveva interessato solo pochissime località. 443-482). Contenuto trovato all'interno – Pagina 84I nomi delle città , dei paesi , delle vie , dei negozi e persino delle persone vennero slavizzati . La maggioranza dei cognomi che terminavano con il suffisso “ ch ” , ritenuto sinonimo di italianità , vennero trascritti sui documenti ... Il destino degli Italiani e dei Serbi all’interno di tale nuova costruzione statale sarebbe stato, nelle intenzioni di molti dei nazionalisti Sloveni e Croati, quello dell’assimilazione forzata, quindi della loro slovenizzazione e croatizzazione. Sono i cognomi italiani/italiani in origine poi slavizzati presenti in Croazia (dati del censimento 2011) ===== RISPOSTA: trovo sbagliata in molti casi l'affermazione "cognomi in origine slavi e poi italianizzati" (in colore azzurro nell'archivio). Cognomi italiani slavizzati in Istria e Dalmazia. Che monta se le catene sono d’oro;sono sempre catene, e pesano assai più di quelle di ferro. … Leggi tutto "ITALIANCICH!" I parroci istriani e dalmati, che erano per la maggior parte di etnia slava in seguito alle precisa politica imperial-regia, cominciarono sin dal 1866 una falsificazione anagrafica che andrà avanti per decenni. L’austroslavismo fu, è bene ripeterlo, alquanto variegato al suo interno. Ciò che qui interessa è la sua presenza presso gli “slavi del sud”. La vecchia Reichenberg dei tedeschi, rimasta "una città più tedesca che ceca", con parecchi cognomi slavizzati o giù di lì. Il cosiddetto austroslavismo indicò una corrente politica largamente diffusa (anche) presso Sloveni e Croati che si prefiggeva il conseguimento dei propri obiettivi nazionali e nazionalistici all’interno del regime asburgico e con la sua collaborazione. In sostanza, l’impero asburgico si pretese“protettore” della Chiesa, in questo modo però rivendicando da parte delle istituzioni ecclesiastiche una certa subalternità ai voleri ed alle imposizioni del potere politico. Andrea 21 febbraio 2014 16:06 Rispondi Sono un triestino che non abita nella sua città natale, seguo sempre con attenzione maniacale le vicende storiche di Trieste e di tutta la zona dell'Italia Orientale e dell'area un tempo sotto sovranità . L’aspetto più visibile e più sentito da larga parte della popolazione italiana di tale operazione di slavizzazione fu l’introduzione forzata d’un rito in lingua slava in diocesi a maggioranza italiana. [Jedin (a cura di), Storia della Chiesa, volume IV, 1978; M.Uhlirz,  Jahrbücher des deutschen reiches unter Otto II und Otto III, Berlin 1954; H. Ludat, Slaven und Deutsche imMittelalter, Köln.Wien 1982; M. Gallina, Potere e società a Bisanzio, Torino 1995, pp. In cambio però la Chiesa doveva accettare di ridurre i propri membri ad una condizione di parziale sottomissione al potere politico, poiché gli ecclesiastici erano ritenuti di fatto funzionari pubblici dello stato e l’imperatore poteva esercitare un’estesa influenza sull’amministrazione ecclesiale, in particolare sulle scelte dei vescovi. In Italia il 10 febbraio si ricordano le foibe e l'esodo degli italiani di Istria e Dalmazia. Il cesaropapismo era loro innato; essi, invece di occuparsi dei vitali interessi del loro stati, diedero sempre noia alla Chiesa. pagine di storia . In Trentino-Alto Adige l’impero, formalmente “cattolico”, permise l’attività d’associazioni pangermaniste di tendenze protestanti ed anticattoliche (è il caso specialmente del, Cessione quinto stipendio: per l’usura conta anche l’assicurazione sulla vita - See more at: https://www.laleggepertutti.it/61317_cessione quinto stipendio per l'usura conta anche l'assicurazione sulla vita, Cessione quinto stipendio: per l’usura conta anche l’assicurazione sulla vita -. Con l'avvento del regime . Era la conclusione della Prima Guerra Mondiale, ma in effetti si potrebbe dire - coniando un neologismo storico - che era la conclusione della Guerra dei 70 anni tra Italia e Austria. r. Governo, che alla Curia vescovile». Un esempio, certo estremo ma comunque significativo, fu un piccolo scisma locale, che riguardò il paese di Ricmanje nella diocesi di Trieste e Capodistria. Pavus - Milano. 1929. Il restauro è stato cofinanziato dal Comune di Fiume e dalla Regione Litoraneo-montana, per un importo di circa… leggi Contenuto trovato all'interno – Pagina 188Sull'autodecisione dei popoli la posizione dei comunisti italiani fu subito chiara e non ammetteva ambiguità ... 18 marzo , SLAVIZZAZIONE DEI COGNOMI IN ZONA B : “ Il ripristino dei vecchi cognomi italianizzati è avvenuto in tutta la ... A Ronchi, tra il 1931 e 1935 si contarono ben 343 cognomi italianizzati che coinvolsero, come si legge nel libro citato, 883 cittadini, tenendo conto che il numero degli abitanti era di 5965 e l'italianizzazione interessò, tramite la formula fuorviante della "restituzione" in forma italiana, come se fossero stati un tempo in forma italiana, circa il 14% della popolazione di Ronchi. L’opera di slavizzazione forzata dei nomi e cognomi italiani ad opera delclero slavo, con la connivenza delle autorità austriache, è documentataminuziosamente nello studio di Alois Lasciac intitolato Erinnerungen aus meiner eamtencarrière in Österreich in den Jahren 1881 – 1918 (Trieste1939). Questi nazionalisti speravano di poter realizzare i propri progetti di riforma statale in senso trialistico ricorrendo all’alleanza di settori dell’establishment imperiale, in particolare l’esercito. Malgrado gli Italiani fossero la maggioranza della popolazione in Venezia Giulia, a detta degli stessi censimenti austriaci, e la quasi totalità in alcune aree, i vescovi, per espressa volontà governativa, furono tutti prescelti fra slavi, con la sola eccezione di quello di Parenzo, che però aveva ottenuto la carica in quanto del tutto prono ai voleri viennesi. Contenuto trovato all'interno – Pagina 50... il sacrificio di Guglielmo Oberdan , il quale fece getto della propria vita come promessa e monito agli Italiani . ... Appoggiando la creazione di associazioni culturali ed economiche slave , imponendo la slavizzazione dei cognomi 50. Il sacerdote del luogo, monsignor Požar, chiese di poter introdurre il messale glagolitico. Ricevuta li 4 e promossa li 5 ottobre 1848. La seconda è quella dei cognomi toponimici, ossia di provenienza da qualche luogo. Giuseppe II, che giunse a pretendere di fissare quante candele dovessero essere accese nelle chiese e che diede il suo nome ad una politica religiosa cesaropapistica, il giuseppinismo, è soltanto il più noto rappresentante di tale linea politica abituale nella Vienna asburgica. Le autorità imperiali ebbero anche cura di fomentare il nazionalismo slavo in funzione italofoba. fu quello di don Enrico Tazzoli, che fu torturato dalla polizia imperiale, ritualmente sconsacrato (su ordine speciale di Pio IX,in seguito alle pressioni del governo imperiale asburgico, il che avvenne mediante scorticamento delle dita) impiccato a Belfiore ed infine seppellito interra non consacrata. Podestà di dar atto dell presenta risoluzione tanto all'i. Sono i cognomi italiani/italiani in origine poi slavizzati presenti in Croazia (dati del censimento 2011) ===== RISPOSTA: trovo sbagliata in molti casi l'affermazione Il Miracolo Della Fonte, Creare Un Canale Youtube E Gratis, Fiorella Mannoia Famiglia, Gigi Pipa, Este, L'architettura Moderna Dal 1900 Curtis Indice, Come Si Dice Difficile In Inglese, " /> Contenuto trovato all'interno – Pagina 82e sentendosi italiane . Segno distintivo di questa italianità di sentimento è la grafia del cognome ; se questo termina , come di solito , in -ic o -vic ( patronimico slavo , che si pronunzia non accentato e colc dolce ) lo si scrive ... Contenuto trovato all'interno – Pagina 28... alterando perfino i nomi e i cognomi iscritti nel registro . Poi è venuta la slavizzazione anche dei tribunali . Giudici e avvocati slavi hanno preparato lentamente , in buon accordo , il nuovo poliglottismo della giustizia . Contenuto trovato all'interno – Pagina 27Puramente italiana è la cittadella di Montona , mentre slava è la maggior parte della campagna eccetto alcuni casolari ; ma anche qui molti sono i cognomi di origine italiana . È certo che i nomi italiani sparsi nel ... Quindi ritengo che un qualche legame con l'Italia, per questi cognomi, ci sia o ci sia stato (ipotesi 1. italiani in origine - slavizzati - italianizzati (Bastiani--Bastijanić--Bastianich) 2. slavi in origine - italianizzati (Kozlović--Coslovich) 3) italiani in origine - slavizzati (Terlizzi--Terlizzich). Vale la pena di approfondire la storia del ventennio compreso fra il 1920 e il 1940 attraverso i fatti salienti che accaddero nelle relazioni fra Italia e Jugoslavia, e le matrici da cui scaturirono: se non altro, per elidere un'altra vulgata approssimativa, oltre che imprecisa, secondo cui il grande trauma dell'Esodo e delle Foibe, sopravvenuto tra il 1943 e il 1947 coinvolgendo anche un . X-XI.Atti del Symposium internazionale di storia ecclesiastica (Split, 26-30 settembre 1978), Padova 1982, pp. Il Re Alessandro Karagjeorgjevic cambia il nome del "Regno dei Serbi Croati Sloveni" in "Jugoslavia . Fu particolarmente incresciosa la situazione in Istria, terra in cui questo esperimento fu ampiamente esteso ed in cui  gli Italiani erano di solito sia patrioti, sia cattolici. almeno Vittorio Fragiacomo, "La liturgia glagolitica in Istria", Pagine Istriane, gennaio-giugno 1986, Rivista trimestrale di cultura fondata a Capodistria nel 1903 (Genova, 1986), p. 49-51; J. Martinic, “Glagolitische Gesànge Mitteldalmatiens”, Regensburg 1981. Contenuto trovato all'internoAveva quel cognome che finiva in ich per cui spesso mi ero fatto domande e che, solo dopo il suo racconto, seppi era conseguenza della slavizzazione di tanti cognomi italiani. Oh, ero un giovane studente appassionato di storia ... RSS Si cominciò così a delineare un confine,segnato in primo luogo dalla circolazione dei libri liturgici in alfabeto latino e in alfabeto cirillico, che emarginarono progressivamente il glagolitico, progettato come alfabeto per tutti gli slavi. Vi si opposero, sia pure con motivazioni diverse, la Curia romana, gli studiosi di storia ecclesiastica e le stesse popolazioni. Cognomi tedeschi in Ticino e in Italia; Cognomi tedeschi in Ticino e in Italia. Lasciac conclude la sua narrazione diquesta vicenda dicendo che l’intervento del parlamento di Vienna concesse tolleranza a questa arbitraria modifica dei nomi e cognomi, che negli archivi parrocchiali, aventi nell’impero funzioni di anagrafe statale, vennero ad essere trasformati in forma slava, in contrasto con la loro esistenza plurisecolare in forma italiana. Trieste fortunatamente finì in Italia, ma il Regno dei serbi la voleva a tutti i costi e, spalleggiato dalla minoranza slovena di Trieste, pose un centro di spionaggio nell'edificio Narodni Dom che ospitava l'hotel Balkan e un deposito di armi e bombe a mano. Reputo di fare a Lei cosa gradita colla comunicazione dell’annessa italiana traduzionedi un articolo fondamentale scritto sulla nazionalità slava dell’Istria, a confutazione di tanti infondati, insulsi e passionati altri articoli, con cui certuni Italiani tentano sopprimere questa slava nazionalità a vantaggio della gente italiana.

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